Venti di guerra, venti di bufera: menzione speciale per il disegno della nostra Anna Costa

La studentessa della 4^C Liceo Scientifico dell’IIS di Asiago è stata premiata sabato 20 novembre per il suo disegno sulle montagne venete colpite dalla tempesta Vaia nel 2018, un secolo dopo la tragedia della Grande Guerra

 

Pregevole tavola realizzata con una simbologia che, pur nella semplicità, dimostra una ricerca del segno e della scelta cromatica che risulta di grande effetto”. Con queste parole la giuria del concorso “Venti di guerra, venti di bufera” riservato a tutte le scuole del Veneto ha voluto premiare con una menzione speciale il disegno della nostra Anna Costa, studentessa della 4^C del Liceo Scientifico di Asiago. Grazie all’opera di Anna l’IIS di Asiago è dunque una delle dodici scuole della nostra regione ad aver ricevuto un riconoscimento nel concorso letterario, grafico e multimediale promosso dal Cai del Veneto, con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale e con il sostegno della Regione del Veneto. Obiettivo del concorso, come si evince dal sottotitolo “1918-2018: uomini e alberi caduti” era quello di stimolare gli studenti a riflettere, in maniera creativa, sugli eventi tragici che hanno colpito le zone della nostra regione teatro dei cruenti eventi della Grande Guerra nel 1918 e, un secolo dopo, dalla devastazione della tempesta Vaia nel 2018. Le riflessioni degli studenti si sono tradotte in testi scritti, elaborati grafici, reportage fotografici e brevi filmati.  

Ecco dunque che sabato pomeriggio Anna Costa, accompagnata dal docente di sostegno Denis Imberti e dai genitori (foto in basso a sinistra), si è recata a Zelarino in provincia di Venezia per ritirare quello che di fatto è una sorta di premio speciale della giuria che si aggiunge ai vincitori dei primi premi. L’origine della vicenda che ha portato un riconoscimento che riempie d’orgoglio tutta la comunità scolastica asiaghese, ce la racconta lo stesso Prof. Imberti, uno dei membri di Abracadabra, gruppo che promuove l’inclusione mediante l’arte.

Era dicembre di un anno fa, in piena pandemiaricorda il prof. Imbertiquando la scuola era frequentata solo dai docenti e dai pochi alunni che avevano il diritto di poter seguire le lezioni in presenza. Ci vedevamo, con alcuni colleghi, nei corridoi, alternando il tanto lavoro sui quaderni alle chiacchierate e agli scherzi, per tenerci su di morale, con l’insegnante di sostegno Rosanna Marsico e l’operatrice socio sanitaria Alessia Giuliato. Un giorno arrivò una mail dalla segreteria con l’invito a partecipare al concorso. Guarda caso l’anno precedente avevamo provato a disegnare con Anna, sfruttando la tecnica a puntini, la piana di Marcesina rasa al suolo dalla tempesta Vaia, prendendo spunto della foto dall’alto di Ambrosini Bres (foto qui a destra), con gli alberi che parevano stuzzicadenti gettati a caso su una tovaglia. Il disegno insomma c’era e i puntini colorati parevano i colpi che avevano martoriato l’Altopiano di Asiago durante il primo conflitto mondiale."

"Per il concorso chiedevano però delle misure differenti" continua Imberti "sicché grazie all’aiuto dell’operatrice Alessia, il disegno è stato rifatto e successivamente spedito. Quasi un anno dopo, quando ormai ci eravamo scordati di aver partecipato, è arrivata una seconda mail che ci avvertì della menzione speciale per il disegno di Anna, una notizia che abbiamo accolto tutti con grandissima soddisfazione perché va detto che lei non sapeva disegnare, ma siamo riusciti ad aggirare l’ostacolo con la tecnica a puntini in cui gli alberi caduti sono rappresentati con le lettere “I” e quelli in piedi le lettere “E, H, B”. Siamo orgogliosi e felici di questo riconoscimento al lavoro di Anna perché credo che  restituisca un po’ di colore e di speranza di fronte al ricordo di due eventi così tragici visti con gli occhi sensibili e attenti della nostra Anna”.

Ed è quindi soprattutto ad Anna, che ha avuto il merito di portare l’IIS di Asiago tra le dodici scuole di tutto il Veneto a ritirare un premio, che vanno i nostri complimenti per un’opera che richiama ancora una volta alla mente la frase simbolo del gruppo Abracadabra: “Le persone con disabilità spesso sono più creative ed originali di noi. Ma per realizzare i loro sogni hanno bisogno di persone che li aiutino a realizzarli. Abracadabra sono i miracoli dell’incontro, per ricercare e divertirsi tutti secondo le proprie possibilità, fra arte ed inclusione”.